O meglio, Islam ha abbracciato me. No, non l'Islam: proprio Islam. Un bimbo, alla materna con mia figlia.
3 anni o giù di lì, un sorriso contagioso e grandi occhi scuri, Islam è tornato dal Marocco dopo un mese e mezzo. Ecco perché non si vedeva in giro...
Al solito arriviamo a scuola all'ultimo minuto e dopo un saluto generale, dico a Alba: "Dammi un abbraccione, che vado". Lei me lo dà, come al solito. Ma poi anche Alessandra, che piange tutte le mattine, dal 15 settembre, mi abbraccia. Poi do un bacio a Alba e Islam ne dà uno a me.
Mentre esco dalla classe diversi bimbi mi salutano con la mano: Federico, che dopo avermi chiesto per settimane dove fosse sua madre, ora mi chiede dov'è il sole. Tutte le mattine. E gli altri che mi chiedono un'energica stretta di mano ("più forte!") che li fa ridere molto.
E io sono a posto così. Perché lo so che è roba da poco, che il mondo non cambia facilmente. Ma stamattina va un po' meglio.
Islam, alla sua età e con quel abbraccio, ha detto più di quanto potrò mai fare io.
PS: avevo programmato questo post per il vecchio blog, ma questo ha un indirizzo più facile da ricordare ed ha senso cominciare da capo, dopo ben cinque anni dall'ultimo post. Non prometto di aggiornarlo regolarmente. Ma ci provo.
Manifesto di una mostra di Jean Jullien, autore dell'efficace disegno della Tour Eiffel all'interno del simobolo della pace. http://www.jeanjullien.com/ |